MILAZZO, LA CAMPAGNA ELETTORALE E’ COMINCIATA DA TEMPO, MA LE FORZE POLITICHE DI CENTRO DESTRA E CENTRO SINISTRA, ATTENDISTE, ANCORA SONO AL PALO


Foto: l’attuale Presidente del Consiglio comunale di Fi, dott. Gianfranco Nastasi, candidato Sindaco di Centro-destra? 

 

Agenzia di Stampa Agim —

 

Giuseppe Stella — E’ NECESSARIO DECIDERE SUBITO CHI CANDIDARE, NON PREPARARE IL PIATTO ALL’ULTIMO MOMENTO. I CITTADINI ELETTORI PRETENDONO CHIAREZZA SUI CANDIDATI CHE SI PRESENTERANNO, SIA COME SINDACI CHE COME CONSIGLIERI

 

Parlare di elezioni a Milazzo in questo momento è un impulso dirompente, molti citadini si chiedono chi sarà chiamato alle ormai prossime consultazioni comunali ad occupare la poltrona più alta del “Palazzo”, quella del Sindaco. Stavolta la scelta non è facile da realizzare poiché, dopo i due dissesti e la situazione dei conti che ancora non tornano, con bilanci che latitano da anni, non sarà certamente facile gestire il nostro Comune. E’ necessario delegare intanto una persona che non si barrichi nel palazzo dopo essere stato eletto perchè il Comune è la casa di tutti e deve essere aperto ai cittadini in ogni momento. Ciò che, ad essere sinceri, ultimamente non è avvenuto, per la qual ragione i milazzesi sono infuriati.

Anche perchè non hanno ben digerito i due dissesti, che c’è chi attribuisce alle gestioni passate di Nastasi e Italiano (e lo ha fatto la precedente amministrazione Pino nel 2013, notizia di pubblico dominio, Ndr) e c’è invece chi sostiene che è un problema che si trascina da più tempo. Ma ciò che più emerge è il fatto che i bilanci del 2014 e 2015 hano subito notevoli ritardi nell’approvazione a… causa di un’indagine della magistratura. Una notizia diffusa da spifferi di palazzo e destinata a sollevare polemiche se non si saprà esattamente l’indagine contro chi è stata effettuata e perchè. Il Comune è pubblica amministrazione e dunque ogni fatto, o misfatto, deve essere messo a conoscenza dei cittadini affinche tutti i contribuenti sappiano cosa hanno combinato di grave le precedenti giunte e contribuito così al buco del fallimento, sinora accertato e soggetto ad ulteriore crescita, di ben 59 milioni di euro. Nel 2013 si parlava di circa 35, da allora sono lievitati a 59 fino al default (a meno che nel 2013 i conti siano stati fatti a “casaccio”, e allora i ragionieri c’erano). La delibera dalla Commissione Osl evidenzia poi una situazione che si trascinava da diversi mesi e permette di avere una visione del problema. Il default deliberato è del novembre 2016 (aministrazione Formica). Dunque conti poco limpidi e bilanci da approvare, siamo quasi a fine anno, pendenti. Il Segretario generale ormai si è insediato e credo che ora debba essere lui a dover decidere cosa fare e prendere posizione. Il Presidente del Consiglio Nastasi, neo-candidato a sindaco per il centro-destra, ma ancora manca l’ufficialità (e si devono dare una mossa) ha più volte denunciato la cosa alla Regione, al Commissario che sollecita alla Giunta, non più ai consiglieri (ormai fuori da ogni responsabilità omissiva), i bilanci e anche al Prefetto. E qualcuno dovrà dare conto di questi ritardi! Una città non può andare avanti così, i bilanco sono la vita dell’Ente. Quando sono stati nominati gli esperti, a fronte di una situazione caotico-amministrativa simile, si potevano scegliere persone in grado di fare conti e controllare pezze giustificative, fatture e simili cose. Infatti, spesso la Corte dei conti ha parlato, per il caso Milazzo, di situazione di “caos contabile e amministrativo”. Ma poi che misure sono state prese? A quanto pare nessuna, se la situazione ancora langue e turba, non poco, i sonni di tutti i politici e dei cittadini.

Dunque si decidano sin da subito le candidature a sindaco e le alleanze, che devono essere chiare e non pasticciate, soprattutto non “mascherate” per ingannare l’elettore. Le liste civiche ben vengano ma prendano posizione chiare senza fomentare “inciuci” vari come spesso avviene nei Comuni.

Ormai in Italia siamo in perenne campagna elettorale, Salvini insegna. Solo così si possono coinvolgere meglio i cittadini chiamati ad esprimersi in modo più appropriato.

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